Walkie-Talkie o Ricetrasmittente
Tutti noi da bambini abbiamo giocato con i walkie-talkie, le ricetrasmettenti che ci consentivano di parlare tra amici in giardino o durante le gite nei boschi, vestendo i panni di poliziotti alla ricerca di ladri o di esploratori.
Crescendo abbiamo scoperto una diversa versione del walkie-talkie con gli interfoni, uno dei quali posizionato nella stanza del neonato e l'altro vicino ai genitori che così possono sentirne ogni vagito, sempre all'erta.
Il classico walkie-talkie è stato però in molti casi sostituito dai telefoni cellulari che oramai sono utilizzati pure dai bambini, anche se le ricetrasmittenti non sono comunque andate in soffitta ed ancora oggi sono utilizzate in diverse circostanze.
Basato sulle scoperte di Guglielmo Marconi e sviluppato poi negli anni a venire, il walkie-talkie, conosciuto anche come ricetrasmittente, rientra a fare parte dei mezzi di comunicazione che prevedono la trasmissione via radio.
Infatti, attraverso bande Vhf ad alta frequenza, questo strumento permette di utilizzare, per la comunicazione, un apparato radio.
La caratteristica di bassa potenza delle bande Vhf, ha però sfavorito l'utilizzo delle ricetrasmittenti, che, comunque, continuano ad essere efficacemente utilizzate in vari ambiti.
Fondamentalmente, il funzionamento delle ricetrasmittenti si basa sulla conversione della voce, che rappresenta il suono in entrata, in dei segnali che vengono convogliati,attraverso l'antenna, alla ricetrasmittente ricevente.
Questa, riconvertendola in suono, suono in uscita, permette all'ascoltatore, che deve trovarsi nel raggio di qualche chilometro, di recepire chiaramente il messaggio.
Oggi il suo utilizzo rappresenta una componente essenziale soprattutto del lavoro di pronto soccorso e tra le forze dell'ordine, ma non solo: il lavoro di aeroporti, piccole imbarcazioni, navi, ambulanze e polizia ruota infatti attorno a questi utilissimi strumenti.
Il fatto che il segnale giunga da una ricetrasmittente all'altra praticamente in tempo reale e che si possano gestire più linee contemporaneamente lo hanno reso lo strumento ideale per poter lavorare efficacemente e per poter rendere ogni intervento il più tempestivo possibile.
Al suo utilizzo nel campo del soccorso si aggiunge poi quello nel campo delle comunicazioni di servizio: in questo caso, sfruttando più linee nello stesso momento, la ricetrasmittente garantisce che il messaggio sia diffuso e ricevuto da più persone contemporaneamente.
Lati negativi che potrebbero presentare le ricetrasmittenti sono però il limitato raggio di azione e le eventuali interferenze che potrebbero guastare il segnale radio su cui si sta lavorando. Questo non può però accadere sulle linee delle forze dell'ordine perché sono utilizzate in maniera privata.
La possibilità di lavorare su più linee contemporaneamente, poi, ha mantenuto vivo l'impiego delle ricetrasmittenti in questi particolari ambiti di lavoro, a dispetto dei cellulari che, nella vita di tutti i giorni, li hanno purtroppo sostituiti.
Un ultimo ambito in cui le ricetrasmittenti sono efficacemente utilizzate è quello privato: per lunghe passeggiate in montagna, specie se ci si avventura tra i boschi in compagnia di un gruppo piuttosto numeroso, può rivelarsi veramente utile; oppure nel caso si abbia un bambino piccolo, un'apposita ricetrasmittente, permette al genitore di allontanarsi in tranquillità e di continuare a tenerlo sotto controllo a distanza.
In questo ultimo caso, la ricetrasmittente viene più comunemente detta 'interfono' per bambini, anche se il suo funzionamento resta fondamentalmente lo stesso.